• Pubblicata il
  • Autore: ERNESTO 19.38
  • Categoria: Racconti etero
LE MIE ULTIME SCOPATE IN CLINICA - 2° tempo - città Bologna - Massa Carrara Trasgressiva
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  • Categoria: Racconti etero

LE MIE ULTIME SCOPATE IN CLINICA - 2° tempo - città Bologna - Massa Carrara Trasgressiva

LE MIE ULTIME SCOPATE IN CLINICA - 2° tempo - città Bologna

Eppure, nonostante la vecchiaia, dopo neanche 10 minuti ho sparato dall'uretra alcuni schizzi cremosi sulla sua faccia, colpendo direttamente una guancia ed il mento.
Brava, decisamente brava! Direi un 8 e mezzo meritato. Aveva egregiamente masturbato e sbocchinato il cazzo di un vecchio facendolo godere in un tempo da record.
Mentre lei si ripuliva il viso, ad occhi chiusi io rivedevo al rallentatore la sua mano salire e scendere, la sua bocca succhiare e leccare l'uccello duro, la sana e piacevole sborrata.
- Allora Ernesto, la facciamo questa doccia?
- Certamente Clara, ho proprio la necessità di lavarmi, specialmente qui sotto...
Sorridendo, ha sentito l'acqua con le dita ed ha spostato il doccino sulla mia schiena, insaponandomi e strofinandomi.
- Ecco qui... è abbastanza calda?
- Sì, grazie... lei è molto brava. Sa, sono vedovo, i figli abitano lontano e la salute è quella che è...
- Non si preoccupi, e se ha bisogno chieda di me, della Clara...
Se n'è andata ed è arrivato l'operatore sanitario con la colazione.
Non vi stupirete se dico che di notte ho fatto fatica a dormire. Sognavo la Clara che faceva salire e scendere la sua mano, la sua bocca che succhiava e leccava l'uccello duro, la bella spruzzata in faccia. E ogni tanto mi svegliavo con la paura di essermi sborrato addosso, ma non c'era mica niente! Così, piano piano, sono andato fino all'armadietto, ho aperto la cassaforte, ho preparato un altro bell'assegnino e l'ho messo in bagno come il giorno prima. Poi mi sono addormentato tranquillo.
Il mattino dopo, solito tran tran. Alle 7 e mezza è arrivata lei. Stavolta aveva i capelli sciolti e la giacchetta verde era più sbottonata del solito, lasciando intravedere lo spacco delle mammelle fin quasi ai capezzoli. Come sempre, quello della figa, sembrava in rilievo, tanto era compressa nei pantaloni troppo stretti che fasciavano anche il culo rotodo e sporgente.
- Buongiorno Ernesto, come va? Oggi c'è l'esame di feci ed urine, la doccia non è obbligatoria, vuole farla lostesso?
- Sì, preferirei. Stanotte ho sudato molto pensando a ieri...
Ha sorriso ed ha ripetuto il suo lavoro di ogni mattina: avviso "paziente in doccia per igiene personale" sulla maniglia esterna, ha preso temperatura, pressione, mi ha tolto il piagiama e si è ritrovata un cazzo ancora più duro del giorno prima.
- Ernesto! Ma cosa mi combina? Lei è qui per curarsi, non per...
Anche stavolta, senza far niente, era incredibilmente riuscita a farmi drizzare quasi del tutto.
- Ha ragione, ma è lei la mia cura... in bagno c'è un'altra busta...
Ha di nuovo preso la busta e l'ha aperta... l'assegno era raddoppiato.
- Ernesto, lei è fin troppo generoso ed è un uomo ma non deve diventare un'abitudine. Lei è malato di cuore, io rischio il posto di lavoro e in questa clinica, da Castelmaggiore, ci vengo anche in bicicletta.
- La prego, sarà solo una volta ogni tanto... non lo saprà nessuno...
Potenza del danaro. Ha intascato e chiuso a chiave la porta della camera, non quella del bagno. Mi ha rimesso sul letto, si è levata in fretta la divisa verde, la canottiera, il reggipetto, le mutande, ha iniziato a succhiarmelo per indurirlo al massimo. Da non so dove ha tirato fuori un preservativo, me l'ha infilato e si è piazzata a cavalcioni su di me. Spingeva l'uccello nella sua figa ed il rumore dei suoi succhi vaginali faceva "skuik" ad ogni su e giù.
- Forza Ernesto, non abbiamo molto tempo...

CONTINUA

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